Dopo una colazione all’aperto con vista sulla nord del Disgrazia partiamo alla volta della nostra prossima
mete,
il rifugio Longoni.
Rimaniamo alti passando dall’Alpe dell’oro, un luogo magnifico, abbiamo comunque perso parecchia quota. Da qui risaliamo attraversando
boschi con larici secolari, la vista ora si apre sul Cassandra e mi ricorda quando nel 1991 salii la sua parete nord, ora priva di ghiaccio. Oggi la giornata
è molto bella, facciamo una sosta all’Alpe Fora e poi con l’ultimo strappo arriviamo senza problemi al rifugio Longoni mt.2450 nel primo pomeriggio. Per domani
mette molto brutto e studiamo le alternative al rifugio Marinelli visto che il sentiero è abbastanza in quota, ma la decisione finale la prenderemo domani mattina.
Alla sera mentre gli altri giocavano a carte sono rimasto fuori a godermi i fulmini del temporale in arrivo e anche i fuochi d’artificio giù in Valmalenco.
|
02/08/19 – rif. Longoni - rif. Marinelli |
Le previsioni sono migliorate e partiamo per il rifugio Marinelli, la giornata per il momento è molto bella. Siamo gli unici diretti
al Marinelli che
decidono di prendere il sentiero alto, più panoramico ma un po’ più difficile, ci sono un a paio di tratti attrezzati. Il panorama è superbo e vediamo
anche un ermellino. Agevolmente raggiungiamo la capanne poste sotto il rifugio Scerscen ormai abbandonato, ci dormii nel 1991 durante una esercitazione su ghiacciaio.
Subito dopo passiamo il Lago del Tricheco ancora con la neve all’interno, poi saliamo fino alla forcella d’Entova mt.2832 dove facciamo una sosta.
Una lunga e ripida discesa ci porta sotto il rifugio Marinelli, ma c’è ancora parecchia strada da fare
perché il sentiero fa un giro lungo per attraversare un torrente.
Il tempo sta cambiando e a poco meno di un’ora dal rifugio iniziano lampi e tuoni. Fortunatamente siamo in una zona piena di massi e ci ripariamo alla bene meglio
sotto uno di questi, anche se tutti e otto siamo piuttosto stretti, saremo circa a mt.2700. Piove a dirotto e c’è piuttosto freddo, dopo circa 45 minuti tutti infreddoliti
partiamo, il temporale si è calmato. In fretta prendiamo quota e raggiungiamo il rifugio Marinelli mt.2813, siamo tutti molto bagnati e piuttosto infreddoliti, bella
avventura per i ragazzi che non si sono mai lamentati. Una volta cambiati e dopo una doccia calda, prendiamo tutti qualcosa di caldo da bere. Le montagne aguzze che si
vedono di fronte al Marinelli (Cima di Caspoggio) imbiancate di neve fresca sono molto affascinanti.
|
03/08/19 – rif. Marinelli - Monte delle Forbici mt.2910 - rif. Carate - rif. Bignami |
Giornata molto soleggiata, nei pressi del rifugio ci sono nove stambecchi che riusciamo ad ammirare molto da vicino, per la gioia
di Manuele.
Dopo neppure un’ora arriviamo al rifugio Carate, i ragazzi si fermano e noi quattro saliamo sul facile e panoramico Monte delle Forbici mt.2910, ci fermiamo parecchio in vetta,
siamo solo noi. Al rientro al rifugio Carate mangiamo un ot timo piatto di pizzoccheri. Ripartiamo salendo attraverso sfasciumi alla forcella di Fellaria mt.2819, una lunga e
panoramica discesa ci porta alla meta di oggi, il rifugio Bignami mt.2450. Qui è la prima volta durante questo trekking che vediamo abbastanza gente, è domenica inoltre è
piuttosto vicino a dove si arriva con la macchina. A differenza degli altri rifugi precedenti che erano quasi vuoti, questo è pieno. A tavola siamo con quattro simpatici
svizzeri con cui chiacchieriamo molto volentieri, non sono più giovani ma molto in gamba e con esperienze alpinistiche alle spalle, faranno il giro al contrario del nostro.
|
04/08/19 – rif. Bignami - Parma |
Oggi sarà una tappa corta, a differenza delle precedenti che sono state tutte piuttosto
lunghe e impegnative. Scendiamo a Campo Moro, io e Daniele aspettiamo il taxi che ci riporterà a Chiesa in Valmalenco, mentre gli altri
continueranno per sentiero fino a Franscia.
Li raggiungiamo con la macchina e dopo avere mangiato qualcosa ci salutiamo, il rientro a casa è tranquillo, senza traffico, arriviamo verso le 16:30. Questo è forse stato il
più bel trekking di più giorni fatto in questi ultimi sei anni con la famiglia. Matteo e Manuele erano molto piccoli quando hanno fatto il primo, ora affrontano lunghe distante,
dislivelli importanti e passaggi impegnativi con disinvoltura e sicurezza, sicuramente questi anni di montagna sono serviti, pensiamo già a quello del prossimo anno.
|
|
|