Oggi è la tappa più complessa del giro dal punto di vista tecnico, con parecchi tratti attrezzati e
parti in cui prestare attenzione,
nulla di troppo complesso, ma sicuramente da stare attenti, è probabilmente anche la più bella. Si parte in discesa verso un prim o passo, da qui inizia una ripida salita
con qualche facile tratto attrezzato che porta al Passo d’Avolo con vista stupenda, aspettiamo di raggrupparci tutti. Da qui un traverso che non presenta difficoltà ci
porta al passo Ignaga, l’ambiente è stupendo. Ci attende la parte più complessa, una cresta con tratti attrezzati, alla nostra destra c’è la bella Val di Fumo dominata dal
Carè Alto. La cosa a cui ci hanno detto di prestare molta attenzione sono le traverse in legno che sono state utilizzate per tenere stabile il sentiero, possono essere scivolose
in particolare se sono bagnate, ma oggi la giornata è stupenda e quindi non c’è questo problema. Questo tratto è veramente molto affascinante e divertente, una lunga e ripida discesa
ci porta verso la nostra successiva meta, il rifugio Città di Lissone mt.2020. Accanto al rifugio è presente un invaso artificiale che raccoglie le acque del torrente Poia, decido di
andarci per lavarmi e rilassarmi un po’. Questo è l’unico punto in cui il cellulare prende, ci rilassiamo per il resto del pomeriggio. I cinque bresciani, che erano partiti prima di noi
questa mattina, arrivano molto tardi, il marito ha male a un ginocchio e inoltre si sono assicurati per tutti i tratti attrezzati della cresta, essendo catene e non cavi metallici sicuramente
si perde ancora più tempo. Alla sera magniamo molto bene e andiamo a letto presto, domani ci attende la tappa più lunga, in pratica ne facciamo due in una.
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Ci
alziamo alle 6:00 è piovuto molto forte questa notte e in alto era neve/ghiaccio, tipo grandine.
Ci incamminiamo lungo la bella valle
fino al rifugio Baita Adamè, il cielo è già sereno quando ci arriviamo, da qui inizia la ripida e lunga salita che porta al passo di Poia mt.2810, lungo la salita c’è qualche
facile tratto attrezzato, al passo ci uniamo nuovamente tutti e iniziamo la discesa insieme tra sfasciumi di roccia, il sentiero come sempre è segnato perfettamente. Arrivati al
rifugio Prudenzini, dove di solito la tappa finisce, prendiamo qualcosa e ripartiamo per il prossimo passo. Il sentiero parte subito in salita, anche qui si incontra qualche facile
tratto attrezzato, nella parte alta bisogna attraversare una pietraia con massi molto grandi per poi arrivare all’ultimo tratto facile e ripido che porta al passo del Miller mt.2818
Iniziamo la discesa con un tratto attrezzato e qui c’è un po’ di neve fresca, ma fortunatamente poca. La discesa si svolge in gran parte su sfasciumi, anche se già dal passo si vede
la nostra meta arrivarci è piuttosto lunga, l’ambiente circostante è dominato dalla cima dell’Adamello, ambiente molto bello. Poco prima del rifugio mi fermo nel torrente a lavarmi.
Arriviamo al rifugio Gnutti mt.2166 verso le 15:00, è conosciuto per essere la base di partenza per l’ascensione alla Vetta Adamello, attraverso la via attrezzata “Terzulli”.
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In più di uno ci
hanno sconsigliato di fare il sentiero delle scale di Miller per scendere, troppo monotono, ma salire al rifugio Baitone e poi scendere da lì. Partiamo poco
dopo le 8:00 e prendiamo il bel sentiero panoramico che porta a questo rifugio, ci sono alcuni facili tratti attrezzati. Arrivati al rifugio ci fermiamo poco in quanto abbiamo appuntamento con
un “taxi” da undici posti che ci riporterà alla macchina. Arriviamo puntuali e dopo oltre un’ora siamo nuovamente a Bezena dove prenotiamo subito un tavolo al rifugio Bezena. Finito di mangiare
verso le 14:00 ci salutiamo
subito, loro hanno fretta di partire perché devono portare la Nina a Trento, noi ce la prendiamo con calma, decidiamo di scendere dalla parte opposta da dove siamo saliti passando da Bagolino dove ci fermiamo a prendere un pezzo del formaggio locale, il Bagoss che è un formaggio a pasta semicotta, prodotto con latte crudo vaccino di razza bruno-alpina.
Al lago d’Idro ci fermiamo a fare il bagno e prendere una granita, arriviamo a casa poco dopo le 19:00. Trekking che vale veramente la pena farlo, poca gente, paesaggi grandiosi e divertente,
stiamo già pensando al prossimo che per noi sarà il decimo in fila.
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