top | ||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||
Trekking - Alta Via Adamello |
||||||||||||||||||||||||
30/07/22 – Parma - Bazena - rif. Tita Secchi | ||||||||||||||||||||||||
Ci troviamo con Daniele e famiglia direttamente a Bazena, nei pressi del passo di Crocedomini. La giornata è molto bella e partiamo per raggiungere la nostra prima meta, il rifugio Tita Secchi e iniziare questo nostro nono trekking di più giorni lungo l’Alta Via dell’Adamello. Arrivati ad un passo scendiamo leggermente per poi raggiungere il rifugio. Il rifugio Tita Secchi mt. 2367 è stato costruito nel 1992 ai piedi della parete sud-ovest del Cornone di Blumone, nella zona meridionale del Massiccio dell’Adamello, a pochi metri dal lago della Vacca, un lago naturale trasformato nei primi del novecento in uno splendido bacino artificiale. Dal rifugio si vede in lontananza un piccola porzione del Lago di Garda, mi dicono che è la zona di Sirmione. Alla sera c’è freddo e non si riesce stare fuori, tira un forte vento, esco solo per fare una foto al tramonto sul Cornone di Blumone. |
||||||||||||||||||||||||
31/07/22 – rif. Tita Secchi - Cima Laione mt.2763 - passo Brescia - rif. Maria e Franco | ||||||||||||||||||||||||
Nonostante la bella mattinata soleggiata rimane un vento freddo che ci costringe a partire un po’ coperti, ma già arrivati al passo di Blumone siamo in mezze maniche. Al passo mentre attento l’arrivo degli altri, mi fermo a parlare con due coppie del posto che vanno a fare la vicina Cima Laione mt.2763, sono molto cordiali. Quando ripartiamo tutti dal passo notiamo che la prima parte coincide con la salita alla cima, decidiamo quindi di salirla anche noi. È decisamente facile ma la vista molto appagante, incontriamo nuovamente i quattro e uno di loro mi racconta delle cime circostanti e di altri dettagli della zona, sono tutti della Val Camonica. Scendiamo e dopo poco raggiungiamo un gruppo di cinque bresciani che come noi fanno l’Alta Via. Più avanti faccio un tratto con uno di loro, ha studiato a Parma, mi racconta che lui è un collega della donna del gruppo che è con suo marito e due nipoti che hanno l’età dei miei figli, il trek lo fanno per fare un regalo al più grande dei due, che desiderava molto fare questa Alta Via dell’Adamello. Nel frattempo Matteo, Manuele e Marco sono andati molto avanti e non riesco più vederli. Dopo una forcella li intravedo per un attimo, ma poi li perdo nuovamente in questo altopiano che dobbiamo attraversare prima del passo Brescia, spero si fermino prima dell’attacco visto che ci sono tratti attrezzati. Per fortuna si sono fermati, aspettiamo che arrivino anche gli altri del gruppo, poi proseguiamo per l’ultimo tratto molto ripido prima della parte attrezzata. Questo ultimo tratto non è particolarmente difficile ma bisogna prestare attenzione, arrivati al passo Brescia una ripida discesa per un pietraia porta velocemente al rifugio Maria e Franco mt.2574. Il “Maria e Franco” è un vero rifugio alpino è inserito in un ambiente naturale integro dove è possibile incontrare animali selvatici La vista si apre sugli straordinari panorami dell’Adamello, del Carè Alto, del Tredemus, del Re di Castello, della Val di Dois fino a intravedere il Lago di Iseo. Poco prima di sera due grossi stambecchi ci fanno visita regalandoci una “fotografia” da cartolina. |
||||||||||||||||||||||||
01/08/22 – rif. Maria e Franco - passo d'Avolo - passo Ignaga - rif. Lissone | ||||||||||||||||||||||||
Oggi è la tappa più complessa del giro dal punto di vista tecnico, con parecchi tratti attrezzati e parti in cui prestare attenzione, nulla di troppo complesso, ma sicuramente da stare attenti, è probabilmente anche la più bella. Si parte in discesa verso un primo passo, da qui inizia una ripida salita con qualche facile tratto attrezzato che porta al Passo d’Avolo con vista stupenda, aspettiamo di raggrupparci tutti. Da qui un traverso che non presenta difficoltà ci porta al passo Ignaga, l’ambiente è stupendo. Ci attende la parte più complessa, una cresta con tratti attrezzati, alla nostra destra c’è la bella Val di Fumo dominata dal Carè Alto. La cosa a cui ci hanno detto di prestare molta attenzione sono le traverse in legno che sono state utilizzate per tenere stabile il sentiero, possono essere scivolose in particolare se sono bagnate, ma oggi la giornata è stupenda e quindi non c’è questo problema. Questo tratto è veramente molto affascinante e divertente, una lunga e ripida discesa ci porta verso la nostra successiva meta, il rifugio Città di Lissone mt.2020. Accanto al rifugio è presente un invaso artificiale che raccoglie le acque del torrente Poia, decido di andarci per lavarmi e rilassarmi un po’. Questo è l’unico punto in cui il cellulare prende, ci rilassiamo per il resto del pomeriggio. I cinque bresciani, che erano partiti prima di noi questa mattina, arrivano molto tardi, il marito ha male a un ginocchio e inoltre si sono assicurati per tutti i tratti attrezzati della cresta, essendo catene e non cavi metallici sicuramente si perde ancora più tempo. Alla sera magniamo molto bene e andiamo a letto presto, domani ci attende la tappa più lunga, in pratica ne facciamo due in una. |
||||||||||||||||||||||||
02/08/22 – rif. Lissone - Passo di Poia - rif. Prudenzini - passo del Miller - rif. Gnutti | ||||||||||||||||||||||||
Ci alziamo alle 6:00 è piovuto molto forte questa notte e in alto era neve/ghiaccio, tipo grandine. Ci incamminiamo lungo la bella valle fino al rifugio Baita Adamè, il cielo è già sereno quando ci arriviamo, da qui inizia la ripida e lunga salita che porta al passo di Poia mt.2810, lungo la salita c’è qualche facile tratto attrezzato, al passo ci uniamo nuovamente tutti e iniziamo la discesa insieme tra sfasciumi di roccia, il sentiero come sempre è segnato perfettamente. Arrivati al rifugio Prudenzini, dove di solito la tappa finisce, prendiamo qualcosa e ripartiamo per il prossimo passo. Il sentiero parte subito in salita, anche qui si incontra qualche facile tratto attrezzato, nella parte alta bisogna attraversare una pietraia con massi molto grandi per poi arrivare all’ultimo tratto facile e ripido che porta al passo del Miller mt.2818 Iniziamo la discesa con un tratto attrezzato e qui c’è un po’ di neve fresca, ma fortunatamente poca. La discesa si svolge in gran parte su sfasciumi, anche se già dal passo si vede la nostra meta arrivarci è piuttosto lunga, l’ambiente circostante è dominato dalla cima dell’Adamello, ambiente molto bello. Poco prima del rifugio mi fermo nel torrente a lavarmi. Arriviamo al rifugio Gnutti mt.2166 verso le 15:00, è conosciuto per essere la base di partenza per l’ascensione alla Vetta Adamello, attraverso la via attrezzata “Terzulli”. |
||||||||||||||||||||||||
03/08/22 – rif. Gnutti - rif. Baitone - Bazena - Parma | ||||||||||||||||||||||||
In più di uno ci hanno sconsigliato di fare il sentiero delle scale di Miller per scendere, troppo monotono, ma salire al rifugio Baitone e poi scendere da lì. Partiamo poco dopo le 8:00 e prendiamo il bel sentiero panoramico che porta a questo rifugio, ci sono alcuni facili tratti attrezzati. Arrivati al rifugio ci fermiamo poco in quanto abbiamo appuntamento con un “taxi” da undici posti che ci riporterà alla macchina. Arriviamo puntuali e dopo oltre un’ora siamo nuovamente a Bezena dove prenotiamo subito un tavolo al rifugio Bezena. Finito di mangiare verso le 14:00 ci salutiamo subito, loro hanno fretta di partire perché devono portare la Nina a Trento, noi ce la prendiamo con calma, decidiamo di scendere dalla parte opposta da dove siamo saliti passando da Bagolino dove ci fermiamo a prendere un pezzo del formaggio locale, il Bagoss che è un formaggio a pasta semicotta, prodotto con latte crudo vaccino di razza bruno-alpina. Al lago d’Idro ci fermiamo a fare il bagno e prendere una granita, arriviamo a casa poco dopo le 19:00. Trekking che vale veramente la pena farlo, poca gente, paesaggi grandiosi e divertente, stiamo già pensando al prossimo che per noi sarà il decimo in fila. |
||||||||||||||||||||||||